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Tradizioni sportive

MJ

Trasmettere MJ in queste poche righe è qualcosa di impossibile, un uomo che è stato capace di trasformare l’NBA, all’epoca non molto seguita, in una lega venerata in tutto il mondo, anticipando il futuro basket globale. Un fuoriclasse in campo e un’icona per il mondo della pubblicità, con i contratti milionari della Gatorade e Nike.

Quest’ultima una scommessa, considerando che nel North Carolina aveva vinto l’NCAA, ma il suo talento era stato mascherato da un sistema che gli impediva di sprigionare il suo atletismo selvaggio. Grazie alle testimonianze di molti suoi rivali emerge la figura di un leader-tiranno, pronto a snervare i suoi compagni a suon di insulti e trash talking pur di testarli ad alti livelli.

Una sfrontatezza mostrata già nei primi anni che gli costò il boicottaggio delle altre stelle nel primo All Star Game. La leggenda di Jordan è un intreccio di sconfitte e vittorie con Phil e Scottie al suo fianco, dal Dream Team di Barcellona al primo ritiro. Una figura forte e amata ma al tempo stesso controversa perché preda di alcuni vizi incontrollabili.

È il caso delle scommesse, un tunnel che rischiava di non finire mai, tra mostruosi debiti e assegni finiti in mani sbagliate. Dalle stelle del three peat con i Bulls alle stalle delle leghe minori di baseball. Pur di assecondare il sogno di suo padre decise di lasciare il basket nel suo momento migliore, gettandosi da signor nessuno nel mondo del baseball.

Per poi tornare a dominare, vincere altri tre titoli e sfornare partite leggendarie innescando un altro vortice di incomprensioni all’interno di una squadra implosa al momento del suo secondo addio, dovuto al mancato rinnovo del coach che ha saputo meglio incanalare il talento e la furia agonistica di MJ, Sir Phil Jackson.

L’ultimo ritorno a 38 anni con i Wizards, fu in parte malinconico e mirifico. Un sogno inseguito nonostante un fisico in declino e una squadra non all’altezza dei suoi Bulls. Un punto di riferimento per generazioni di bambini tra cui Kobe, cresciuto con le sue giocate e riprodotte in NBA. Il “be like Mike” all’ennesima potenza ammesso che sia davvero possibile essere Michael Jordan.

#cambiamentocestistico

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