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Idee di cambiamento

ECA contro FIBA

Di recente, durante un dialogo con una persona che non segue il basket, mi è capitato di sentire una domanda per niente banale: “Ma esiste la Champions del basket?” Prontamente ho risposto: “Si certo, però si chiama Eurolega”; ma poi riflettendo gli ho spiegato che non c’è una vera competizione continentale dove le migliori squadre europee delle nazioni si sfidano. La seconda lega cestistica più prestigiosa al mondo dovrebbe strutturarsi in una grande competizione di 30+ squadre che si sono classificate nelle prime posizioni nei rispettivi campionati nazionali.

Può una squadra, retrocessa d’ufficio nella seconda divisione greca, permettersi di avere due squadre e di partecipare alla massima competizione europea? Secondo il principio di lealtà sportiva che si basa sui concetti di amicizia, di rispetto degli altri e di spirito sportivo: NO. La lotta contro l’imbroglio, le astuzie al limite della regola, il doping, la violenza, lo sfruttamento, la disuguaglianza delle opportunità, la commercializzazione eccessiva e la corruzione devono essere la base dello sport e la più importante competizione europea deve dare l’esempio. Se fallisci o ritiri la squadra dal campionato per protesta o per qualsiasi altro motivo non raggiungi le semifinali scudetto non puoi partecipare all’Eurolega. Sennò mettiamo il caso che Elon Musk si compri Avellino, attualmente in Serie B, e la divide in due squadre. La squadra forte partecipa all’Eurolega, senza alcun merito sportivo sul campo, mentre la seconda resta in Serie B. È giusto?

Ecco quello che ci vuole è una scossa, un forte cambiamento. Per anni sotto l’egida della FIBA abbiamo avuto tre tornei: l’Eurolega/Coppa dei Campioni, Coppa Saporta/Coppa delle Coppe ed infine la Coppa Korac. Oggi ci troviamo in una vera e propria guerra economica tra la ECA e la FIBA, dove la prima controlla Eurolega e Eurocup mentre la seconda Champions e Europe Cup. Questo dissidio è nato ad inizio secolo quando la ULEB, l’associazione delle undici maggiori leghe europee, ha registrato gratuitamente il marchio e torneo “Eurolega”, con cui dal 1958 la FIBA organizza e gestiva la massima lega europea, con un sistema trasparente.

Nel 2009 la ULEB ha trasferito la proprietà dell’Eurolega alla Euroleague Commercial Assets. La ECA quindi organizza i tornei tramite l’emissione di licenze pluriennali e wild card per la partecipazione delle squadre. In questo contesto nel 2016 è subentrata FIBA Europe, creando la Champions League. Essa ha rimesso al centro il principio più importante del basket, cioè il merito sportivo e l’inclusione. All’inizio di ogni stagione ogni lega nazionale ha la certezza di avere un determinato numero di posti nella competizione dell’anno seguente. Questo permette di pianificare un piano economico pluriennale che porti al massimo livello sulla base di un certo e trasparente sistema di accesso, basato solo e soltanto sul risultato del campo.

L’accesso alla lega è aperto, ma bisogna passare dai preliminari o dai gironi in base al livello del campionato. La differenza sostanziale tra ECA e FIBA è che la prima dà priorità ai mercati che possano permettere nuovi ricavi alla lega stessa, la FIBA invece ha la missione di sviluppare il basket a livello globale, aprendo a qualsiasi nazione che chieda l’accesso. Un’altra differenza è l’importanza delle squadre, in Champions ogni squadra è trattata come strumento di sviluppo per il bene del basket, in Eurolega invece si dà più peso agli undici club fissi perché più ricchi.

Sul campo comunque l’Eurolega è il massimo livello europeo, seguito dalla Champions. C’è da dire però che in molti anni, nei campionati nazionali, abbiamo visto vincere gli scudetti a squadre che non hanno mai partecipato in Eurolega. E mentre le squadre che partecipavano sia in Eurolega che in campionato perdevano, ma venivano mantenute ugualmente dall’Eurolega coi diritti televisivi o con i soldi delle poche partite che vincevano (30000 a partita), le altre squadre che vincevano il campionato non racimolavano niente. La Champions sta dimostrando che c’è spazio per una competizione di alto spessore che aiuti la crescita sostenibile e pianificabile di tutte le leghe nazionali e che conservi il principio cardine dello sport ovvero i meriti sportivi sul campo. A questo punto è inevitabile una riunione con le organizzazioni europee per riconoscere il vero valore del basket ma purtroppo non sarà facile perché comandano i soldi e le entrate dell’Eurolega sono notevoli.

La FIBA purtroppo internazionalmente vale poco, la vincitrice della Champions ha la possibilità di vincere la Coppa intercontinentale che a differenza del calcio non mostra la squadra più forte del mondo, ma la squadra più forte dei tornei FIBA. Se la FIBA riuscisse finalmente a controllare la NBA e l’Eurolega e a creare la vera Coppa intercontinentale oppure semplicemente si mettesse d’accordo per creare una sorta di McDonald’s Open unito alla finta Coppa Intercontinentale forse si chiarirebbe chi davvero è campione del mondo. Perché possiamo dire qualsiasi cosa, c’è chi ritiene il basket europeo, molto tecnico e quindi il centro della pallacanestro mondiale, chi pensa che la NBA sia l’apice del basket mondiale per il suo spettacolo e per i giocatori – stella. Ma la verità non la saprà mai nessuno; ancora oggi vediamo che la NBA incide negli anelli dei vincitori il titolo di “World Champion” ma la domanda sorge più che spontanea: campione del mondo di cosa esattamente?

In una partita secca giocata in un campo neutro organizzata dalla FIBA, quindi con le sue regole di gioco chi vincerebbe? Lakers o Barcellona? Potrebbe vincere LeBron e AD che ci meravigliano con le loro giocate sensazionali, ma potrebbe inaspettatamente, o forse no, vincere la squadra militante nel “massimo torneo cestistico europeo”, come del resto hanno già fatto negli anni passati. Fin quando non ci saranno regole uniche in tutto il mondo e dei tornei sportivi basati sul merito sportivo non si può ancora parlare di “Squadra Campione del Mondo”. Adesso questa gloriosa frase è solo una farsa, una maschera che copre questo enorme buco sportivo.

#cambiamentocestistico

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